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C. 19/12/2002 n. 123Art. 3.4 del Prot. di Kyoto: Forest Management. 4,1 (1) 10 Art. 3.4 del Prot. di Kyoto: Terre agricole, pascoli, rivegetazione 0,1 4,2 Art. 3.3 del Prot. di Kyoto: Riforestazione naturale 3,0 6,5 Art. 3.3 del Prot. di Kyoto: Afforestazione e Riforestazione (vecchi impianti) 1,0 6,0 Art. 3.3 del Prot. di Kyoto: Afforestazione e riforestazione (nuovi impianti) 1,0 200 (2) Art. 3.3 del Prot. di Kyoto: Afforestazione e riforestazione (nuovi impianti) su aree soggette a dissesto idrogeologico (Legge n. 183/1989). 1,0 300 (3) Totale 10,2 526,7 (1) Il parametro tiene già conto della revisione di cui alla decisione 11 COP 7. (2) Costo totale dell'investimento a fronte del quale a fine turno dell'impianto si avrà la generazione di crediti di carbonio pari a 20 Mt CO2 (l'assorbimento riportato in tabella si riferisce al periodo 2008-2012). L'investimento previsto comprende anche le risorse destinate allo scopo dalla programmazione comunitaria 2000-2006. (3) Costo totale dell'investimento a fronte del quale a fine turno dell'impianto si avrà la generazione di crediti di carbonio pari a 10 Mt CO2 (l'assorbimento riportato in tabella si riferisce al periodo 2008-2012). G. della possibilità di utilizzare integralmente il potenziale nazionale di assorbimento di carbonio delle attività di cui al precedente punto F, subordinatamente alla revisione, entro il 31 dicembre 2006, del limite all'uso della gestione forestale H. delle potenzialità di riduzione delle emissioni, al 2008-2012, corrispondenti a valori compresi tra 32,5 e 47,8 Mt CO2eq. per effetto delle misure individuate nella successiva tabella 7 sezione A), e a valori compresi tra 20,5 e 48,0 Mt CO2eq. per effetto degli ulteriori crediti di carbonio, ottenibili attraverso progetti industriali e nel settore forestale nell'ambito dei meccanismi di JI e CDM, come specificato nella stessa tabella 7 sezione B); Tabella 7 Opzioni per ulteriori misure di riduzione delle emissioni Riduzione potenziale (MtCO2eq/anno) A) Opzioni per ulteriori misure nazionali di riduzioni Utilizzo di fonti energia Settore industriale: - Sostituzione dei motori industriali con motori ad alta efficienza con risparmio tra 2-7,2 TWh. 1-3,6 - Sostituzione del parco trasformatori. 1,0 - Standard COSFI con risparmio di 1 TWh 0,5 -Cogenerazione di piccola/media taglia con produzione tra 10-20 TWh 0,8-1,5 -Produzione di energia da biogas da rifiuti solidi urbani e da scarti delle lavorazioni agricole ed agroalimentari pari a 750 - dei conti il 13 febbraio 2003 1.300 MW 0,9-1,9 - Recupero rifiuti nei cementifici. 0,9-1,1 Rinnovabili: -Aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili tra 500-1200 MW 1,5-3,1 - Diffusione del solare termico 0,2 - Ricerca e sviluppo nel settore del fotovoltaico, con impieghi di "nicchia".... 0,1 Settore civile: - Prolungamento decreti efficienza usi finali (MICA 24/4/2001) e misure regionali con risparmi tra 1.52,9 MTep/anno 3,8-6,5 Settore agricoltura: - Riduzione CO2 da consumi di energia 0,28-0,34 Settore trasporti: misure tecnologiche: - Sostituzione auto circolanti con auto a bassi consumi e emissioni (120 g CO2/Km) con risparmi tra 1,5-2,5 Mtep 3,5-6 - Miglioramento efficienza energetica dei veicoli da trasporto pesante con risparmio tra 0,1-0,3Mtep 0,3-0,8 -Miscelazione del gasolio per autotrazione con biodiesel fino al 5%. 4 - Revisione metodo calcolo tassa proprietà veicoli e correlazione con revisioni periodiche 1,3 misure infrastrutturali: 0,8 - Riorganizzazione traffico urbano -Promozione reti ferroviarie regionali e connessioni con parcheggi scambiatori 0,6 - Piani urbani della mobilità (PUM) 1,5-3 - Soluzioni telematiche per i trasporti. 0,5 ricerca e sviluppo: -Progetti pilota per l'impiego di sistemi di propulsione a idrogeno e a celle a combustibile, per la produzione di energia, per le motrici ferroviarie e per i motori auto 0,1-0,3 - Sviluppo e impiego sperimentale di materiali e che consentano la riduzione della massa dei veicoli e dei convogli ferroviari 02-06 -Realizzazione e diffusione di propulsori ottimizzati monofuel metano e monofuel GPL ad iniezione diretta 0,5-1,2 Da altre fonti Settore industriale: - Riduzione emissioni di processo acido adipico e nitrico 6,20 -Riduzione CH4 dagli stoccaggi delle deiezioni animali.... 0,15-0,83 - Riduzione N2O dai suoli.... 0,46 Rifiuti: - Stabilizzazione frazione organica 0,64 - Altro (solventi, fluorurati).... - Riduzione emissioni PFC attraverso il riciclaggio dell'alluminio 0,05 - Adozione sistemi di abbattimento e sostanze a minore GWP nella produzione di semiconduttori 0,02 -Riduzione perdite di HFC dai condizionatori degli autoveicoli.... 0,65 -Riduzione perdite SF6 dalle apparecchiature elettriche 0,04 B) Opzioni per l'impiego dei meccanismi ji e cdm Assorbimento di carbonio: - Progetti JI 2-5 - Progetti CDM 3-5 - Progetti nel settore dell'energia: -Progetti JI di aumento dell'efficienza nelle produzioni di energia elettrica e nelle attività industriali 3-10 - Progetti CDM per la produzione di energia da fonti rinnovabili.... 1-5 - Progetti CDM di aumento dell'efficienza nelle produzioni di energia elettrica e nelle attività industriali 1,5-3 -Progetti JI e CDM di gas flaring e gas venting in pozzi di estrazione del petrolio 10-20 I. dell'accordo politico raggiunto il 9 dicembre 2002 dal Consiglio dei Ministri dell'ambiente dell'Unione europea sulla direttiva per lo scambio delle quote di emissioni dei gas ad effetto serra nella Comunità, che impegna gli Stati membri a comunicare alla Commissione e agli altri Stati membri, entro il 31 marzo 2004, i rispettivi piani nazionali di assegnazione delle quote di emissioni; Delibera: 1. È approvato il Piano di azione nazionale per la riduzione dei livelli di emissione dei gas serra e l'aumento del loro assorbimento redatto dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio ai sensi dell'art. 2 della Legge 1 giugno 2002, n. 120, allegato alla presente delibera. 2. I livelli massimi di emissione assegnati ai singoli settori per il periodo 2008-2012, questi ultimi calcolati come media delle emissioni annuali del periodo di cui alla tabella 8, sono stabiliti sulla base dello scenario di riferimento, ovvero sulla base dei risultati conseguibili con le misure già individuate al 30 giugno 2002 con provvedimenti, programmi e iniziative nei settori della produzione di energia elettrica, dei trasporti, dei consumi energetici negli usi civili e nel terziario, della cooperazione internazionale. 8 Livelli massimi di emissioni di ghg per il periodo 2008-2012 (Mt CO2 eq. ) Emissioni 1990 Livelli max di emissioni GHG 2008-2012 Usi energetici di cui: 424,9 444,5 industrie energetiche, di cui: 147,4 144,4 - termoelettrico 124,9 124,1 - raffinazione (consumi diretti).... 18,0 19,2 - altro 4,5 1,1 - Industria 85,5 80,2 - trasporti 103,5 134,7 -civile (incluso terziario e pubblica amministrazione).... 70,2 68,0 - agricoltura 9,0 9,6 -altro (fughe, militari, aziende di distribuzione).... 9,3 7,6 Usi non energetici.... 96,1 95,6 -Processi industriali (industria mineraria, chimica) 35,9 30,4 - Agricoltura 43,4 41,0 - Rifiuti 13,7 7,5 Altro (solventi, fluorurati) 3,1 16,7 Totale 521,0 540,1 3. Nell'ambito della VI Commissione CIPE "Sviluppo Sostenibile", è istituito un comitato tecnico emissioni gas-serra (CTE), presieduto da un rappresentante del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e composto dai rappresentanti dei Ministeri dell'economia e delle finanze, delle attività produttive, delle infrastrutture e dei trasporti, delle politiche agricole, dell'istruzione, dell'università e della ricerca, degli affari esteri, degli affari regionali nonchè della Conferenza Stato-regioni. Entro il 30 settembre di ogni anno, a decorrere dal 2003, il CTE: 3.1 predispone, sulla base delle informazioni fornite dalle amministrazioni interessate, un rapporto sullo stato di attuazione delle misure di cui al punto 2 e sull'andamento delle emissioni rispetto a quanto previsto nello scenario di riferimento, e formula le eventuali proposte di modifica dei livelli massimi di emissione di cui alla tabella 8, coerentemente con i progressi già realizzati o da realizzare per rispettare gli impegni di cui alla Legge n. 120/2002, da sottoporre all'esame della predetta Commissione per le successive valutazioni e determinazioni di questo Comitato; 3.2 considerati i programmi pilota di cui all'art. 2, comma 3, della Legge n. 120/2002 e le opzioni per le ulteriori riduzioni delle emissioni di cui alla tab. 7 - da confermare sulla base di specifiche analisi di fattibilità e di costi/benefici da effettuare a cura delle amministrazioni interessate -propone alla predetta Commissione il programma delle ulteriori misure necessarie per rispettare l'obiettivo di cui alla Legge n. 120/2002. 4. Entro il 30 ottobre di ciascun anno, sulla base delle risultanze dei lavori del CTE, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, sentita la Conferenza Stato-regioni, propone a questo Comitato l'adozione delle ulteriori misure necessarie per rispettare l'obiettivo di cui alla Legge n. 120/2002, tenuto conto del criterio prioritario di raggiungere il migliore obiettivo con il minor costo. 5. Al fine di assicurare la promozione ed il coordinamento dei progetti nell'ambito dei meccanismi di JI e CDM e la partecipazione dell'Italia al mercato dei permessi di emissioni sia internazionale che comunitario (ET), il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio dovrà provvedere, utilizzando le ordinarie risorse di bilancio umane e strumentali, ad organizzare i propri uffici in modo tale da consentire, d'intesa con i Ministeri delle attività produttive, delle politiche agricole e forestali, degli affari esteri, e dell'economia e delle finanze: la predisposizione, entro il 31 maggio 2003, del censimento delle iniziative italiane pubbliche e private, già realizzate o in corso, nei Paesi Annex I e nei Paesi in via di sviluppo, che possono generare crediti di emissione, secondo quanto stabilito in ambito comunitario e internazionale; l'avvio, entro il 30 giugno 2003, delle procedure per la registrazione, presso gli organi competenti istituiti dalla Conferenza delle Parti alla Convenzione sui cambiamenti climatici, dei progetti già realizzati o in corso al fine del rilascio dei crediti di emissione; l'avvio, entro il 30 giugno 2003 delle attività preliminari finalizzate alla partecipazione delle imprese italiane al mercato dei permessi di emissione sia internazionale che comunitario; la promozione della realizzazione di ulteriori progetti nell'ambito dei meccanismi di JI e CDM, con l'obiettivo di raggiungere il miglior risultato in termini di generazione di crediti di emissione con il minor costo 6. Al fine del rispetto dei livelli di emissione di cui alla tabella 8 da parte dei settori, questi ultimi potranno ricorrere ai meccanismi previsti dal protocollo di Kyoto e allo scambio di quote di emissione all'interno della Comunità, in conformità con le decisioni che verranno assunte in sede internazionale comunitaria e nazionale. 7. Un'ulteriore riduzione delle emissioni potrà essere conseguita mediante interventi di afforestazione e riforestazione, attività di gestione forestale, di gestione dei suoli agricoli e pascoli e di rivegetazione secondo quanto indicato al punto G. e nella tabella n. 6. 7.1. Entro il 30 aprile 2003 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministero per le politiche agricole e forestali e d'intesa con la Conferenza Stato-regioni, presenta a questo Comitato il piano dettagliato riferito al triennio 2004-2006, per la realizzazione delle attività nazionali di cui alla tabella 6 nell'ambito delle risorse pubbliche destinate allo scopo. 7.2. Entro il 30 luglio 2003 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministero per le politiche agricole e forestali, provvede ad effettuare la ricognizione nell'ambito della legislazione regionale, nazionale ed internazionale in vigore nel nostro Paese dal 1990 ad oggi, di tutte le norme che contemplano la tutela delle risorse forestali, al fine di certificare la "riforestazione naturale" avvenuta sul territorio nazionale nel periodo 1990-2012, quale conseguenza di attività intraprese dall'uomo e quindi eleggibile ai fini del rispetto dell'obiettivo di riduzione delle emissioni stabilito dalla Legge n. 120/2002. |
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